Carissime/i,
in queste ore l’Europa è sconvolta dalla guerra. Vi confesso che le mie ultime giornate iniziano con il TG e si concludono con il TG, in attesa che uno spiraglio di luce torni ad illuminare la strada verso la pace.
Penso al popolo ucraino, penso alle nostre studentesse e ai nostri studenti di nazionalità ucraina, alle loro famiglie, ai loro cari che sono rimasti nel paese di origine a combattere il nemico, a cui offro tutto il supporto possibile come liceo, penso a tutti voi, ragazze e ragazzi, che vi trovate di fronte ad un problema che, ancora una volta, non avremmo potuto immaginare.
Nelle democrazie occidentali la parola guerra sembrava seppellita da tempo, anche se in diverse parti del pianeta, purtroppo, questa atroce esperienza umana non ha mai cessato di esistere.
La guerra in Europa risveglia con forza le nostre coscienze, già provate duramente dall’emergenza sanitaria.
Desidero invitarvi tutti ad unirci per dare un contributo, secondo le nostre possibilità e i nostri limiti, affinché “tacciano le armi”, si spenga la guerra in Europa e nel mondo e “si ripristini il cammino verso la pace”.
Nel 1932 Albert Einstein, durante una conferenza stampa a Ginevra, disse ai giornalisti di tutto il mondo: «La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire». Nel Manifesto del 1955 lo stesso Einstein e Bernard Russell, scrissero: «Questo allora è il problema che vi poniamo davanti, reale, terribile, non eludibile: dobbiamo mettere fine alla razza umana oppure l’ umanità deve rinunciare alla guerra?»
Bene, carissime/i, io credo che ciascuno di noi abbia il compito di operare per l’ abolizione della guerra, affinché ci sia un futuro per l’ umanità e per il pianeta. La guerra non deve più essere un’”opzione possibile”: utopia? Da quando ero adolescente uno dei miei leit motiv è stato un aforisma di Eraclito “ Chi non s’aspetta l’impossibile non l’avrà mai” e con grande affetto lo condivido con tutti voi come messaggio di speranza e invito a diventare “ operatori di pace”.
In questi giorni difficili abbiamo preso contatto con diverse associazioni e soggetti che stanno raccogliendo beni di prima necessità per sostenere il popolo ucraino.
Sono certa che il nostro liceo possa diventare un punto di raccolta, oltreché un luogo di promozione della pace, contro la guerra, che coinvolga tutta la città. A riguardo la scrivente e i miei collaboratori saranno i vostri referenti per l’organizzazione delle attività che già, voi studenti, avete iniziato a promuovere in modo encomiabile.
Stringendomi alle famiglie ucraine della nostra comunità, assicuro la nostra vicinanza e il nostro aiuto concreto: siamo con voi.
Seguono linee operative.
La dirigente scolastica Sabina Depaoli
Documento firmato digitalmente ai sensi del C.A.D. e s.m.i.