Liceo statale Galilei e sez. classica Grattoni

Lettera ai docenti della Dirigente scolastica in occasione della “Giornata mondiale degli insegnanti”

presidenza

Ai docenti  

Gent.me/mi, 

il 5 ottobre si commemora la “Giornata Mondiale degli insegnanti”, creata nel 1994 per ricordare la sottoscrizione delle Raccomandazioni UNESCO sullo status di insegnante, avvenuta nel 1966, per definire i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale. L’ intento è quello di riconoscere che i docenti sono soggetti chiave del processo educativo, in quanto il loro impegno è fondamentale per fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile. 

Condivido profondamente l’intento di questa “ giornata” e ve lo scrivo da persona che ha svolto la professione di insegnante per trent’anni, con passione e senza ripensamenti, e che ha creduto fermamente che la docenza fosse davvero “ il lavoro più bello del mondo”, pur nella consapevolezza del grande impegno, nonché “ fatica”, che tale ruolo comporta. 

Mi permetto di confessarvi che, pur riconoscendo nel ruolo dirigente dei nobili stimoli e delle interessanti prospettive, mi è capitato più volte di provare una grande nostalgia del lavoro “in classe”, dell’incontro con gli studenti e con le studentesse, a cui mi sono dedicata, anche talvolta trascurando, nel vivere quotidiano, la mia famiglia. 

L’amore per l’insegnamento vi assicuro è stato fortissimo e, fortunatamente, non mi ha abbandonato in questo nuovo ruolo che mi trovo a svolgere, pur con i suoi limiti determinati soprattutto da pesanti adempimenti giuridico-amministrativi e contabili. Ciò che mi dà la forza, in ogni caso, per proseguire con determinazione e massimo impegno il mio percorso professionale è l’unico fine che riconosco alla scuola, a cui tutti gli altri sono subordinati: il successo formativo delle studentesse e degli studenti, dove per formativo, mi piace sottolinearlo, io intendo il felice incontro tra istruzione e educazione, che scaturisce dalla relazione docenti-studenti – “maestri”-allievi nella migliore delle situazioni – per dare una “forma generativa alla vita”. 

Tralasciando il preambolo autobiografico, desidero condividere con voi alcune riflessioni del grande Massimo Recalcati, filosofo e psicoanalista, che dona al mondo della scuola delle suggestioni di notevole interesse e sulle quali sarebbe importante confrontarsi. 

Di Massimo Recalcati, che ha scritto molto sulla scuola e sull’insegnamento, nel quale individua una forma di erotica, desidero condividere, in occasione della Giornata Mondiale dell’insegnante, un video dal titolo “ Elogio del fallimento” che potete trovare a questo link: 

https://www.youtube.com/watch?v=ePjlMyZqmZ0. Si tratta di una conferenza che Recalcati ha tenuto al Teatro Franco Parenti prima della messa in scena de “ I giocatori” di Pau Mirò. 

La relazione ruota intorno ad alcuni temi di un certo rilievo: 

– la “forma” con cui l’insegnante insegna, ovvero lascia il segno, come elemento fondamentale della relazione con gli allievi; 

– la capacità di un insegnante di dare “ corpo” al sapere, trasformando i propri allievi in amanti del sapere e non in coppe da riempire; 

– la dimensione dialettica della didattica; 

– il fallimento come elemento strutturale del processo formativo. 

Nella speranza che l’ “Elogio del fallimento” di Recalcati possa contribuire a rafforzare la consapevolezza dell’insostituibilità del ruolo docente, capace di dare forma generativa alla vita attraverso l’incontro paziente e umile con gli allievi e i loro, nonché nostri, “fallimenti  

Vi ringrazio di esserci e di contribuire ogni giorno alla formazione generativa delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, gettando semi … in attesa che la vita faccia il suo corso. 

La dirigente scolastica  

Sabina Depaoli  

( Documento firmato digitalmente )

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